Ha scritto e riscritto il linguaggio cinematografico, attraversando con maestria tutte le tappe evolutive della settima arte, passando dal muto al sonoro e dal bianco e nero al colore (con un tuffo anche nella terza dimensione), rimanendo sempre un punto di riferimento per gli autori che l’hanno seguito. Per molti è ancora oggi l’emblema della cinematografia e non c’è da meravigliarsi, dunque se Alfred Hitchcock è il regista più saccheggiato nel campo dei remake: dei suoi oltre cinquanta film (esclusi gli episodi della serie tv Alfred Hitchcock presenta e delle altre serie) ben tredici (compreso il rifacimento de Gli uccelli, che dovrebbe arrivare negli Usa nel 2013 e che vedrebbe nei panni – forse 3D – che furono di Tippi Hedren, un’altra bionda, ovvero Naomi Watts) sono stati rivisitati da altri registi, mentre egli stesso ne ha rielaborato due, ovvero L’uomo che sapeva troppo (1934-1956) e Omicidio! del 1930 (di cui girò anche una versione tedesca intitolata Mary, l’anno successivo).
Non è “tecnologico”, dunque in questo caso il “movente” che spinse Hitchcock al remake, come invece nel caso de L’uomo che sapeva troppo, riportato sul grande schermo a oltre vent’anni dal primo, per sfruttare le potenzialità del Technicolor e della sua fama… Quando Hitchcock realizza questo film, infatti, sono passati già sedici anni dal suo trasferimento negli Usa, dove arrivò su invito del produttore-padrone David O. Selznick (Via col vento) per realizzare un film sul Titanic, che invece divenne il film da Oscar Rebecca, la prima moglie. Insomma, all’epoca del remake Hitchcock e i suoi film sono già una garanzia e anche grazie alla presenza di Jimmy Stewart (attore “feticcio” del regista da Nodo alla gola del 1948 a La donna che visse due volte del 1958), L’uomo che sapeva troppo incassa oltre 10 milioni di dollari (oltre all’Oscar per la Miglior canzone originale, Whatever Will Be, Will Be). Oltre al colore, al budget a disposizione (che dalla produzione inglese di 40 mila sterline passa a 2,5 milioni di dollari) e all’”aggiunta” delle star (accanto a Stewart c’è Doris Day), anche l’ambientazione cambia rispetto alla versione originale: dalle montagne innevate della Svizzera si passa all’assolato Marocco.
Una scena de L’uomo che sapeva troppo del 1934:
Il trailer de L’uomo che sapeva troppo del 1956:
(continua)