Pubblichiamo gli estratti del Pressbook ufficiale del film:
I filmmaker e i creatori di TRON: Legacy, hanno dato ampio spazio alla loro creatività per sviluppare un’estetica del film davvero eccezionale capace di immergere il pubblico in un mondo mai visto prima d’ora, né mai immaginato. Con il regista Joseph Kosinski alla guida della creazione del look del film e con Darren Gilford chiamato per curare le scenografie, era chiaro che per entrambi mantenere vivo lo spirito del primo film era la chiave di lettura. “Il primo film ha definito uno stile che è stato un’icona per allora”, spiega Gilford. “E tutto era fatto con i limiti di ciò che era possibile fare negli anni ’80. Era tutto geometrico e molto semplice. Con la tecnologia moderna ora non abbiamo limiti. Ma abbiamo coscientemente scelto di non stravolgere tutto. Abbiamo forme leggere e forme dove abbiamo voluto in definitiva mantenere lo stile geometrico di TRON”. Per ottenere tutto ciò è stato necessario chiamare persone ricche di talento tra cui l’artista David Levy. È stato suo il lavoro di trasformare le idee di Kosinski in disegni e modelli e ridefinire il nuovo film con un suo nuovo mondo. “La visione di Joe è un’evoluzione del primo film. Ha voluto che il mondo virtuale fosse esattamente affine alla realtà ma con una svolta”, racconta Levy. L’obbiettivo di Kosinski era di miscelare il reale e il virtuale senza che nessuno lo notasse. “Non voglio che il pubblico si accorga dell’aggiunta digitale ecco perchè qualche volta ho girato tutto reale e qualche volta ho circondato gli elementi del set con il blue screen. E se è stato fatto correttamente non deve apparire il trucco”, spiega Kosinski. Rispetto a ciò TRON: Legacy si discosta molto dal film originale. “Il perfetto connubio delle immagini generate al computer e i set reali danno al pubblico la sensazione di essere in quel mondo”, racconta Jeff Bridges. “Nel primo film TRON non accadeva ciò perchè fondalmente era tutto scuro con adesivi bianchi che indicavano gli oggetti e noi non avevamo la sensazione di essere nel mondo in cui avremmo dovuto essere. Non c’è nulla di meglio di poter camminare su un set e vedere che tutto è allestito al meglio”.
Così, con Kosinski al controllo delle scenografie, TRON: Legacy non è diventato un film completamente girato in computer grafica. Lo spettacolare hotel Shangri-La di Vancouver è servito per la sede della e l’appartamento
di Sam è stato riprodotto su un molo nella baia di Vancouver per sfruttare al meglio una splendida vista dello skyline della città. Altri set tra cui l’Arcade di Flynn, il rifugio di Kevin e oEndf Line Club sono stati costruiti in uno dei sei studi a disposizione.
Anche tutte le strade del mondo virtuale sono state ricreate qui, su scala più grande rispetto alle strade lla città. “Quando Sam cammina per la prima volta all’interno del mondo di TRON un interecettare lo cattura per strada. È proprio questo interecettatore a definire la proporzione della strada, in quanto è largo ben 20 metri. Da questa proporzione sapevamo che tipo
di città avremmo dovuto progettare. Una struttura molto molto grande”, spiega lo scenografo Darren Gilford. Dai 20 ai 25 progettisiti in vari dipartimenti hanno elaborato dei concept e da questi Kosinski e la sua squdra hanno dato vita ai set, dal mondo reale, cobinazioni di architetture reali e blue screen fino a set completamente digitali. Gilford stima che ci siamo circa 60/70 set differente nel film, tra cui 15 con strutture reali miste a una combinazione di computer grafica. La sfida principale è stata quella di creare lo stile per rappresentare il mondo virtuale. Spiega Kosinski: “Ogni film richiede una fase di ricerca delle location e dei set. Con la mia esperienza nel design ho capito che specialmente per film come questo, dove tutto deve essere progettato e definito, era necessario che ponessi attenzione agli spazi. Questo perchè non c’è un posto dove andare e fare le riprese per questo film. Ogni singola scena girata nel mondo digitale di TRON andava creata da zero”. Mentre buona parte della produzione si è svolta all’interno degli studi in Vancouver, i filmmaker hanno comunque deciso per alcune delle riprese di scegliere alcune location della città, una cosa più facile a dirsi che a farsi. Afferma “Sapevamo che spostandoci nel mondo di TRON avremmo dovuto maneggiare tecnologie molto sofisticate e sapevamo che sarebbe stato molto difficile. Così, con la troupe abbiamo deciso di dedicarci due settimane al mondo reale. Ma le riprese nel mondo reale si sono rivelate un qualcosa di molto più complesso del previsto. La ripresa in cima al grattacielo più alto ha coinvolto la chiusura della strada più grande della città”.
Infine poiché TRON: Legacy sarà distribuito in 3D, i filmmaker si sono confrontati su una sfida unilaterale, che avrebbe influenzato ogni decisione riguardante l’aspetto visivo del film. Commenta lo scenografo Gilford: “Ci sono alcuni elementi che abbiamo dovuto riprodurre considerando regole ben precise. Un esempio, quando si muove il braccio della camera 3D una camera rileva la sorgente luce una frazione di secondo prima dell’altra. Questo può
diventare un incubo”. Molta cura e lungimiranza è stata adottata anche nell’inserimento all’interno della scenografie delle mitiche immagini originali di TRON. La sezione artistica ha infatti per esempio incorporato molte immagini del primo film e oggetti di scena del laboratorio di Flynn sotto la sala giochi. Chi avrà un occhio attento riconoscerà il Master Control Program del primo film, o l’interfaccia del computer e il laser Shiva che trasporta Sam all’interno del mondo virtuale. Altri scoveranno un mappa del mondo virtuale nascosto all’interno delle immaigni e dei disegni dell’infanzia di Sam sul muro. Mentre creare gli ambienti non era sempre facile, Gilford ammette che è stato immensamente gratificante: “Per uno scenografo questo era un sogno, così come lo è stato per la mia squadra. Sapevo realmente che eravamo stati capaci di mettere insieme per TRON: Legacy un gruppo di lavoro incredibile. È stata una sfida enorme, ma farlo è stato esplosivo”.
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