Viaggi nel futuro: L'uomo venuto dall'impossibile
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Viaggi nel futuro: L’uomo venuto dall’impossibile

H.G. Wells a caccia di Jack lo Squartatore nella San Francisco dei nostri giorni, su una macchina del tempo molto simile a quella del suo libro

Viaggi nel futuro: L’uomo venuto dall’impossibile

H.G. Wells a caccia di Jack lo Squartatore nella San Francisco dei nostri giorni, su una macchina del tempo molto simile a quella del suo libro

In occasione dei venticinque anni dall’uscita del primo Ritorno al Futuro – il film che meglio di qualunque altro ha saputo giocare con i vari aspetti del viaggio del tempo – Best Movie ripercorre i più celebri viaggi nel tempo visti al cinema.

Il modo meno affascinante di sfruttare il concetto di viaggio nel tempo è quello di far viaggiare nel futuro un individuo scegliendo come destinazione la nostra epoca. In questo modo si rende praticamente impossibile complicare la trama inserendo paradossi (i viaggi nel futuro non ne generano) e non si può dare libero sfogo alla fantasia immaginando il futuro, visto che il film è ambientato nel presente. L’uomo venuto dall’Impossibile (Time After Time, 1979) non fa eccezione, riducendo a poche, scontate, gag il potenziale enorme della fantascienza sui viaggi temporali: il viaggiatore alle prese con la moderna tecnologia è stupito dalle cose più semplici (il telefono, lo spazzolino elettrico) e si spera che questo faccia ridere. Ci sono però un paio di motivi di interesse per questo film: il primo è che il protagonista è lo stesso H.G. Wells, che oltre a scrivere romanzi di fantascienza, costruisce davvero una macchina del tempo. Quando la macchina viene rubata da Jack lo Squartatore, che sfugge alla polizia scappando nel futuro, Wells lo insegue fino ai giorni nostri. Il secondo motivo di interesse è che ad interpretare Wells c’è Malcolm McDowell, lontanissimo dall’inquietante Alex di Arancia Meccanica, che risulta molto convincente nel ruolo dell’impacciato scrittore a caccia del pericoloso maniaco.

Una curiosità: una regola non scritta delle macchine del tempo (compresa quella del libro di Wells) è che la macchina del tempo si sposta nel tempo ma non nello spazio. In questo film, invece, la macchina si sposta – senza alcuna logica apparente -dalla Londra di fine Ottocento alla San Francisco del 1979.

I pochi effetti speciali sono estremamente dozzinali, anche se paragonati a quelli di The Time Machine del 1960, basti guardare la scena del viaggio nel tempo. Il tono del film oscilla tra commedia e thriller senza mai risolversi completamente; quando uscì il film fu apprezzato, oggi sembra molto vecchio ed ingenuo.

Ecco il trailer:

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