Viaggi nel passato: Ritorno al Futuro
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Viaggi nel passato: Ritorno al Futuro

Il viaggio nel tempo viene completamente reinventato da Zemeckis e Spielberg spostando l'azione in tempi vicini e trasformando la fantascienza in commedia

Viaggi nel passato: Ritorno al Futuro

Il viaggio nel tempo viene completamente reinventato da Zemeckis e Spielberg spostando l'azione in tempi vicini e trasformando la fantascienza in commedia

In occasione dei venticinque anni dall’uscita del primo Ritorno al Futuro – il film che meglio di qualunque altro ha saputo giocare con i vari aspetti del viaggio del tempo – Best Movie ripercorre i più celebri viaggi nel tempo visti al cinema.

La DeLorean che in Ritorno al Futuro (Back to the Future, 1985) sfreccia ad 88 miglia all’ora e riporta Marty McFly (Micheal J.Fox) trent’anni indietro nel tempo a visitare i suoi genitori quando avevano la sua età ha rivoluzionato il concetto di viaggio nel tempo al cinema. Fino ad allora, il viaggio nel tempo era spesso un viaggio verso epoche storiche diverse, lontane dal presente del viaggiatore. I viaggi nel passato, da Peggy Sue si è sposata a I Banditi del Tempo, hanno caratterizzato il plot di molti altri film, ma le possibilità narrative nascoste nelle complicazioni del viaggio nel tempo hanno raggiunto un formidabile risultato solo con il film che Steven Spielberg e Robert Zemeckis realizzarono a metà degli anni ottanta, destinato a diventare, nell’immaginario collettivo, l’archetipo dei film incentrati sul viaggio nel tempo.

Benché l’idea alla base del primo film sia l’esplorazione del rapporto tra un adolescente e i suoi genitori quando avevano la sua stessa età e pertanto abbia un impianto da commedia, Ritorno al Futuro è a tutti gli effetti un film di fantascienza: c’è lo scienziato folle (Doc, un fantastico Christopher Lloyd), c’è una vera e propria macchina del tempo, c’è una teoria ferrea e coerente sui cambiamenti della realtà dovuta alle azioni dei viaggiatori temporali. Nel primo film, viene compiuto un solo viaggio, dal 1985 al 1955. Marty interferisce con gli eventi della storia al punto da mettere in pericolo la propria esistenza e ha pochissimo tempo per rimettere le cose a posto.

La particolarità di Ritorno al Futuro è che lascia i paradossi ontologici e di predestinazione ai margini della storia, per un’interminabile serie di gag tutte da scovare, sviluppando e rimanendo strettamente fedele ad una teoria di tempo “fluido”, modificabile dalle azioni del viaggiatore temporale. Gli effetti dei cambiamenti, poi, non sono istantanei, ma si “propagano” lungo la linea temporale fino a rimodellarla. Quando Marty impedisce accidentalmente il primo incontro tra i suoi genitori, infatti, dà luogo ad una serie di cambiamenti che rendono molto meno probabile la sua nascita e può vedere come il cambiamento si propaghi lungo la linea del tempo in una foto dalla quale i suoi fratelli maggiori cominciano a scomparire gradualmente ed in ordine dal più vecchio al più giovane.

Fan club in tutto il mondo, decine di siti internet, parodie, citazioni, raduni, celebrazioni: Ritorno al Futuro è parte della cultura popolare di quest’epoca, come pochi altri film nella storia del cinema. In tempi di remake, reboot e penuria di idee, sembra strano che ancora nessuno abbia pensato a rimettere mano a questa saga meravigliosa, interrotta anche per la malattia che ha impedito a Micheal J.Fox di continuare la sua brillante carriera; vista la qualità media dei recenti revival cinematografici, però, forse è meglio così: l’equilibrio perfetto raggiunto tra le parti con Ritorno al Futuro in causa (regia, ambientazioni, sceneggiatura, colonna sonora, attori) è cosa davvero rara, e non facilmente riproducibile.

Ecco il trailer originale:

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