Fumata bianca per Moretti. Dopo aver raccontato l’ascesa al potere del Caimano Silvio Berlusconi ormai cinque anni fa, Nanni torna nelle vesti di regista-attore ad affrontare un altro personaggio di rilevanza pubblica enorme. Alla sua maniera, ovviamente. L’oggetto in questione è nientepopodimenoché il Papa e il titolo Habemus Papam diventa già dalle prime scene una dichiarazione d’intenti quasi programmatica. Perché riuscire ad affermare “abbiamo il Papa” in questa commedia, quasi farsesca, surreale e un po’ agrodolce messa in piedi dal più surreale dei nostri cineasti non è propriamente facile. Dal momento che il pontefice neo-eletto di assumersi le proprie responsabilità di pastore di anime non ne vuole proprio sapere. Anzi, all’annuncio della sua nomina si sente male, caccia un urlo e sviene non presentandosi dunque alla finestra. Inutile dire che, con un incipit del genere e con lo psicologo Nanni che si catapulta in Vaticano per sottoporre il Papa (il sempre camaleontico Michel Piccoli) ad esame, si creano già le premesse per una commedia intrigante e fuori dai canoni usuali. Quelle a cui il regista di Caro Diario ci ha abituati da sempre, anche se il tiro questa volta si sposta più in alto. Il tema della crisi spirituale ed esistenziale della più alta delle figure spirituali è ambizioso e chi è più ambizioso ed egocentrico di Nanni? Tanto da essersi posto come analista-giudice di Sua Santità. «Ha problemi con la fede?» è solo la prima di una lista di domande con cui il terapeuta accrescerà la voragine del dubbio che già consuma il Santo Padre. Moretti torna qui a fare ciò che più gli piace e gli viene meglio: indagare l’inconscio e le sue derive. Di crisi spirituale infatti si parlava già con il Don Giulio de La messa è finita, mentre psicanalista lo fu anche nella Stanza del figlio. Anche se il senso di confusione e smarrimento qui è più forte e la risposta a quella domanda iniziale resta inevasa. Habemus Papam per tema e sforzo registico è sicuramente il progetto più impegnativo e ad ampio respiro finora partorito da Moretti, che per l’occasione per la prima volta non si autoproduce, ma si appoggia alla Fandango di Domenico Procacci e a Rai Cinema. Appoggi che gli sono serviti per fornire al film le scene di massa, gli ambienti vaticani ricostruiti a Cinecittà e la dimensione internazionale. I direttori del Festival di Cannes lo attendono a braccia aperte.
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Nanni Moretti, Michel Piccoli, Margherita Buy
Trama: Una fumata bianca. Habemus Papam… Anzi no, perché il Pontefice all’annuncio si sente male. Urge l’intervento dello psicologo Moretti che entra in Vaticano.
Online: www.habemuspapam.it
DA VEDERE PERCHÉ: Per godersi l’umorismo caustico di Nanni Moretti.
La scheda è pubblicata su Best Movie di aprile a pag. 106-107
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