Lorena, la violenza domestica al centro della docuserie di Jordan Peele
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Lorena, la violenza domestica al centro della docuserie di Jordan Peele

A partire da uno dei casi di cronaca più famosi di sempre la serie di Amazon conduce una lucidissima analisi sugli abusi di genere

Lorena, la violenza domestica al centro della docuserie di Jordan Peele

A partire da uno dei casi di cronaca più famosi di sempre la serie di Amazon conduce una lucidissima analisi sugli abusi di genere

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Bisogna dirlo, è proprio il momento di Jordan Peele e Lorena è solo una delle tante conferme. Nell’ordine, l’autore americano l’anno scorso ha vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura con Get Out (film amatissimo dalla critica e capace di ottenere un poderoso successo di pubblico), a gennaio è andato al Sundance con la docuserie su Lorena Bobbitt, ha da pochi giorni lanciato Weird City (la sua nuova serie televisiva) su YouTube Premium, a marzo aprirà il South By South-West con Us (il suo attesissimo nuovo film) e il primo aprile arriverà su CBS All Access con il reboot di Ai confini della realtà (The Twilight Zone) da lui sviluppato.

Riassumere il caso attorno a cui ruota Lorena potrebbe sembrare superfluo vista la popolarità del fatto di cronaca e pertanto ci limitiamo a una sintesi abbastanza netta: nel giugno del 1993 Lorena Bobbitt prese un coltello da cucina e tagliò il pene di suo marito, John Wayne Bobbitt. Da quel momento in poi la donna divenne oggetto di numerosissime strumentalizzazioni, il suo cognome si trasformò in un verbo (utilizzato per sintetizzare il suo tristemente famoso gesto) e l’America (ma non solo, anche noi europei siamo profondamente coinvolti) tirò fuori il peggio di se stessa.

L’operazione fatta da Jordan Peele (produttore) e Joshua Rofé (regista) consiste nel decostruire quella che sembra una monolitica icona incardinata nella memoria collettiva, andando a scavare nelle fittissime maglie di una vicenda torbida e dai contorni orrorifici, facendo così emergere un caso agghiacciante di violenza domestica che si rivela nel 2019 in tutta la sua indiscutibile urgenza.

Miscelando con equilibrio interviste ai protagonisti realizzate recentemente, ricostruzioni prodotte ad hoc e documenti del passato (immagini di repertorio, foto inedite, interviste dell’epoca, filmati del processo ed estratti di programmi televisivi), Lorena si presenta come un oggetto ibrido, uno strumento d’analisi utilizzato per riflettere sul disgustoso trattamento della vicenda da parte dei media, incapaci di resistere alla tentazione di partecipare da protagonisti a un vero e proprio gioco al massacro, rendendosi complici di uno storytelling sessista che ha condizionato per anni la percezione della vicenda nella cultura popolare.

La docuserie di Jordan Peele mette a sistema il famoso caso di cronaca, riuscendo al contempo sia ad analizzare un rapporto di coppia fatto di abusi costanti (Lorena è stata per anni sistematicamente stuprata e picchiata dal marito), sia a spostarsi dal micro al macro facendo il punto sulla violenza di genere negli Stati Uniti. Mostrando nel dettaglio il controcampo di tutto ciò che è sempre stato in superficie, Lorena restituisce un mondo fatto di donne mai abbastanza ascoltate e che hanno visto nel gesto di Lorena Bobbitt un simbolo unificante perché vittime di uomini che nel silenzio e nell’omertà generale le hanno trattate come se fossero degli oggetti, lasciando su di loro ferite e traumi di ogni genere ed entità.

Lorena è un prodotto realizzato con grande precisione e che costituisce una delle punte di diamante di Amazon Prime Video, in particolare per la sua capacità di rovesciare l’immagine di un caso di cronaca trattato da sempre nella maniera sbagliata, rendendolo in questo modo estremamente attuale in un mondo che, anche grazie al #MeToo, sta diventando sempre più sensibile alle discriminazioni e agli abusi di genere.

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